Mentre l'origine del caffè è una questione di miti e leggende, la diffusione della bevanda nelle città d'Europa può contare su coordinate precise.
Nel 1668, l'ambasciatore turco Soleiman Agha giunge a Parigi con una grande quantità di caffè in chicchi.
Prepara la bevanda e la serve a Luigi XIV, che la apprezza da subito: è l'inizio della popolarità francese del caffè.
Agha decide di aprire un locale ispirato ai kahve kanes ottomani, con camerieri vestiti e atteggiati secondo la tradizione turca.
Questo locale, insieme al fenomeno dei venditori ambulanti e all'attività dei porti europei, contribuisce alla diffusione degli storici café parigini.
All'inizio del XVIII secolo compaiono nei locali i primi giornali, oltre all'abitudine dei giochi -carte, scacchi, biliardo- e del tabacco.
Da un lato, tutto ciò rende ancora più piacevole il consumo del caffè; dall'altro, i café diventano un vero e proprio ritrovo per intellettuali, poeti e rivoluzionari.
Trecento anni dopo, il caffè ha rafforzato la sua funzione sociale e si è evoluto in decine di elaborazioni.
Al mattino, il caffè al bar rappresenta un rito e il quotidiano è ancora lì, pronto a inaugurare nuove avventure.
Dopo pranzo, sia a casa sia al ristorante, è la bevanda ideale per chiudere il pasto. Tra gli altri momenti cruciali, la merenda -premio di metà giornata- e tutti i coffee break -specialmente al lavoro, dove rappresenta uno stacco dalla frenesia e una ricarica efficace.
Inoltre, la convenzionalità di questa bevanda, la rapidità e il suo prezzo ridotto la convertono in un invito casual, valido per ogni momento del giorno.
Se nel 1700 il caffè dava forza alla rivoluzione, oggi rimane il punto di partenza per tutte le nostre sfide quotidiane.
Il viaggio di Coffee Sapiens riparte da Parigi: seguite Andy Anderson, in arte @manmakecoffee, sulle tracce dei più antichi café al mondo.