Quando un giornalista che ha scritto per anni sente che le parole non gli bastano più, ha due possibilità: smettere di raccontare o trovare un altro modo per esprimersi. Gianluca Biscalchin ha scelto la seconda via, impugnando una matita e iniziando a disegnare.
Chiacchierando con lui, abbiamo scoperto che non si sente il classico creatore solitario in cerca del sublime; alla solitudine preferisce l’empatia e ammette che lavorare con noi è stata un’esperienza facile e divertente, caratterizzata da uno scambio umano e professionale molto stimolante.
“Ho sempre visto il mondo Lavazza come carico di ironia, di colori, di gioia di vivere. L’idea di partenza era concedere ai clienti un’oasi di relax, un luogo dove fermarsi ed evadere. Niente come una giungla fitta, misteriosa e carica di colori può trascinare una persona disposta a sognare, in un mondo lontano”.